Nei primi giorni di marzo è stata realizzata la prima campagna “tampone+contatto”. Un’iniziativa alla quale atleti e rispettive famiglie potevano liberamente scegliere se aderire o meno, ideata per poter permettere ai ragazzi di giocare finalmente a basket nel senso più pieno del termine. Chi non avesse aderito, comprensibilmente data la situazione, avrebbe proseguito la consueta attività individuale senza contatto.
Le categorie coinvolte in questo progetto pilota sono state sette, tra settore femminile e maschile, dalla senior fino all’under14. La partecipazione è stata elevata: nei primi dieci giorni di marzo quasi 80 atleti (divisi in gruppi di allenamento tornati ad essere “stagni”, in ottemperanza alle misure di tracciamento e prevenzione) sono stati sottoposti ad uno “screening” di massa con organizzazione e costi interamente a carico della nostra società.
I ragazzi si sono sottoposti al test antigenico all’interno della sala medica della palestra, con scaglionamento temporale organizzato, in modo da rispettare i criteri di distanziamento fisico prima del responso del test.
Tutto si è svolto con la massima efficenza, grazie alla professionalità del dott. Pierluigi Schiavo (equipe Legnago Soccorso) e della d.ssa Greta Troiani. Mano a mano che il responso di negatività veniva comunicato, i ragazzi hanno iniziato l’allenamento.
In un periodo in cui anche dare “un cinque” viene percepito come un pericolo, ritornare a vedere dieci ragazzi in campo giocare a basket un “sano 5 v 5” (sano proprio in tutti i sensi) è stata una immagine che ha riaperto il cuore di tutto lo staff. Pur consapevoli che i comportamenti da adottare anche dopo un tampone negativo devono essere ispirati alla massima cautela, specialmente a bordo campo.
Tutti gli atleti sono risultati negativi al test.
Un ringraziamento a tutti i nostri atleti ed alle loro famiglie, indistintamente, per il senso di responsabilità con cui hanno affrontato e stanno affrontando questa situazione di “costante emergenza”. La loro collaborazione con il nostro staff è stata determinante nel gestire tutte le delicate situazioni in cui i nostri atleti sono venuti a contatto, in maniera diretta o indiretta, con il virus. Dal 18 maggio dello scorso anno la nostra attività è stata “ridotta” o “limitata” ma non si è mai fermata.
E’ anche grazie a loro che all’interno dei vari impianti utilizzati finora non si è mai registrato un caso di positività.